Come freelance ho una certa esperienza su che significa lavorare da casa cioè in modalità "smart working", come dicono i decreti, o "pigiama working", come è inizialmente per tutti.
Lavorare tra le pareti domestiche o comunque da un luogo diverso dal proprio ufficio è una bella opportunità, ma chiede anche di rivedere le abitudini e a volte ha bisogno di un vero e proprio allenamento.
Ecco perché in questo primo Memo, condivido con te tre accorgimenti che mi aiutano a lavorare bene anche in remoto.
1. Fatti un orario
Anche se sei un bravo smart worker e sei capace di legare la tua prestazione al raggiungimento di obiettivi e non al completamento di un numero di ore davanti al pc, credo che avere
una tabella oraria di fondo sia un passaggio iniziale consigliabile per tutti.
Un po' come nella vita monastica o nel caro vecchio orario scolastico, la regolarità e la ripetitività di certi appuntamenti ti aiuterà a mantenere la vita lavorativa non solo produttiva, ma anche sana, prevedibile e ne abbasserà i livelli di stress.
Costruisci la tua tabella oraria personalizzata con ciclo settimanale. Prova a mantenere gli stessi orari di inizio e fine lavoro, non saltare la pausa pranzo, concediti un break di evasione ogni due ore con un bicchiere d'acqua e uno snack, un caffè o per leggere un articolo come questo.
Se ti è possibile, cerca di fissare tutte le call di riunione nello stesso giorno o allo stesso orario tutti i giorni e di dedicare una mezza giornata alla settimana alla ricerca, alla formazione, all'autoapprendimento.
2. Trova il tuo equilibrio
I rischi principali legati allo smart working sono due e sono opposti: da una parte non riuscire a gestire le distrazioni, dall'altro focalizzarsi eccessivamente sul lavoro e quindi registrare stress e stanchezza a fine giornata.
Oltre agli sforzi di volontà, creare l'ambiente giusto per lavorare può aiutarti a evitare questi rischi. Qualche tempo fa ho iniziato ad usare Endel, una app per smartphone e desktop, che crea un ambiente personalizzato attraverso bellissimi suoni di sottofondo.
Questo tappeto sonoro si autoriproduce in base all'orario della giornata, al suo ciclo energetico e alle condizioni meteorologiche del luogo in cui ti trovi.
Puoi inoltre selezionare degli stimoli sonori differenti in base all'attività che stai svolgendo: un momento di lavoro intenso, una sessione di yoga o, la mia modalità preferita, un pisolino da schiacchiare. E poi ha un bellissimo design, che te lo dico a fare.
3. Proteggi te stesso
L'ultimo consiglio sembra marginale come il panforte a Natale, invece è molto molto importante. Se i computer e le reti aziendali sono spesso protetti da firewall e sistemi di sicurezza, i dispositivi e la connessione che usi nello smart working potrebbero non offrirti una adeguata protezione.
Alcune informazioni legate al tuo lavoro rischiano di diventare l'occasione, per i giganti della tecnologia e del web, di profilare la tua identità e quella della tua azienda, conoscere sempre meglio chi sei, che rapporti hai con i tuoi colleghi e invadere sempre più la tua vita, con tutti i terribili scenari che il documentario di Netflix The Social Dilemma descrive.
Come salvarsi? Non utilizzare Whatsapp e altre app di Facebook e Google per la chat e le video call con i colleghi e per la condivisione di file di lavoro. Preferisci strumenti a pagamento sicuri come Slack e Team. Se il tuo browser preferito è Chrome, usalo durante l'orario di lavoro in modalità anonima. Se invece sei un utente Apple, la casa di Cupertino ha nuovi interessanti strumenti e consigli per proteggerti e che trovi alla loro pagina sulla privacy.
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